Liccardo Rosario è un personaggio noto nel mondo del web per il suo controverso percorso nel settore del digital marketing e dei social media. Si è presentato per anni come il "primo social media manager d'Italia", vantando una carriera di successo caratterizzata da risultati straordinari e collaborazioni di alto profilo. Tuttavia, dietro questa narrazione si nascondono numerosi interrogativi che hanno alimentato il dibattito online.
Originario della Campania, Liccardo ha costruito la sua immagine attraverso i social network, proponendosi come esperto di strategie digitali e crescita online. Con il passare del tempo, il suo nome è emerso non solo per le affermazioni ambiziose, ma anche per le critiche e le polemiche che lo hanno accompagnato. Personaggi del panorama web hanno iniziato a mettere in dubbio la fondatezza delle sue dichiarazioni, sollevando perplessità sulla veridicità dei suoi successi.
Nonostante le controversie, il suo nome continua a circolare, sia tra chi lo sostiene sia tra chi lo considera un simbolo di come l’immagine online possa essere costruita e manipolata. La sua storia è una rappresentazione emblematica di come il digitale possa trasformare un individuo in un fenomeno mediatico, nel bene e nel male.
Rosario Liccardo è un personaggio del web italiano divenuto noto per la sua attività come presunto social media manager e per la sua controversa presenza sulle piattaforme di streaming come Twitch e YouTube. La sua ascesa è stata segnata da dichiarazioni altisonanti, affermazioni poco verificabili e numerosi scontri con altri creator. Nel corso del tempo, Liccardo è diventato un vero e proprio meme vivente, con una narrativa fatta di continui ritorni e trasformazioni.
La prima apparizione pubblica di Rosario Liccardo è riconducibile a un’intervista nel Cerbero Podcast ad Alessandro Cecchi Paone e Sespo, datata aprile 2020. Durante questa trasmissione, Liccardo si presenta come il manager ufficiale di Cecchi Paone, vantando di gestire la sua immagine pubblica e di essere attivo nel settore da oltre sette anni. Tuttavia, le sue affermazioni iniziano subito a suscitare perplessità.
Un momento chiave della sua prima apparizione è l’ormai celebre dichiarazione:
"Io sono Rosario Liccardo, Riccardo Rosario su Instagram, trattino basso. In pratica mi occupo da oltre 7 anni, primato in Italia per risultati e guadagni."
Questa frase diventerà uno dei cardini del "Liccardoverse", il mondo fatto di meme e citazioni nato attorno alla sua figura.
Dopo la sua prima apparizione nel Cerbero Podcast, Liccardo continua a rilasciare dichiarazioni sempre più ambiziose, sostenendo di avere 77 dipendenti interni e 205 collaboratori esterni. Tuttavia, le sue affermazioni vengono subito messe in discussione da numerosi creator, tra cui Ivan Grieco, che inizia a smontare la sua presunta carriera.
Uno dei primi dubbi sollevati riguarda la sua effettiva conoscenza del mondo dei social media. Quando gli viene chiesto se utilizza bot per aumentare i follower, Liccardo nega con forza, ma non riesce a fornire risposte chiare su come riesca a ottenere risultati così impressionanti. Le sue risposte vaghe e confuse contribuiscono ad aumentare il sospetto che dietro il suo operato non ci sia una reale competenza.
Dopo essere stato messo in difficoltà da Ivan Grieco, Rosario Liccardo partecipa a nuove live sul canale di Homyatol, dove entra in contrasto con il social media manager Jonnychuck . Quest'ultimo solleva un'altra domanda chiave:
"Se hai 77 dipendenti, quanto li paghi? Perché se li pagassi anche solo 2000 euro al mese, dovresti fatturare cifre astronomiche."
Liccardo evita di fornire risposte precise e ribatte:
"Uno, non ti dico il mio fatturato. Due, io fatturo regolarmente."
Tuttavia, le perplessità aumentano e la sua figura inizia a essere percepita come inaffidabile.
Il momento di svolta avviene quando Liccardo torna sul Cerbero Podcast per un confronto diretto con Ivan Grieco. Questa trasmissione, che ad oggi conta milioni di visualizzazioni, è uno dei momenti più iconici della storia di Liccardo.
Durante la live, emergono diversi aspetti della sua attività:
L’uso di bot per aumentare follower su Instagram.
L’assenza di prove tangibili della sua carriera da social media manager.
La difficoltà nel rispondere a domande specifiche sul GDPR, fondamentale per chi lavora con i social media.
Il punto culminante della trasmissione arriva quando Liccardo, incalzato da Ivan Grieco, pronuncia la celebre frase:
"Io non truffo, io non truffo, io non ho detto che truffo!"
Questa frase, insieme ad altre come "Non Posso Rispondere a Questa Domanda", diventa immediatamente virale, trasformando Liccardo in un meme vivente.
Dopo il successo (o il disastro, a seconda dei punti di vista) della live del Cerbero Podcast, Rosario Liccardo inizia a streammare regolarmente su Twitch, attirando un pubblico sempre più numeroso. Tuttavia, il suo comportamento lo porta presto ad essere bannato più volte dalla piattaforma, spesso a causa di insulti agli spettatori o di violazioni delle regole di Twitch.
Alcuni dei suoi momenti più iconici includono:
L’episodio dei bot indiani, in cui scopre che il suo team gli ha inviato follower fasulli india2128.
Lo scontro con i moderatori di Twitch, culminato con il ban definitivo dalla piattaforma.
L’introduzione della "Famiglia", un gruppo di sostenitori fedeli con cui cerca di rilanciare la sua carriera.
Dopo i ban ripetuti, Liccardo prova più volte a rientrare nel mondo dello streaming:
Annuncia il ritiro definitivo dai social, salvo poi tornare dopo pochi giorni.
Si reinventa come imprenditore, lanciando la LRDigitalMarketing, che viene rapidamente smascherata come una struttura priva di basi solide.
Si autoproclama esperto di investimenti, tentando di entrare nel settore delle criptovalute e del poker online.
Tutti questi tentativi si rivelano fallimentari, portandolo infine a un progressivo abbandono della scena pubblica.
Nel novembre 2021, dopo numerosi tentativi di rilancio, Liccardo subisce un altro ban da Twitch e inizia un lento declino. Nel periodo successivo:
Alterna momenti di ritiro a dichiarazioni di guerra ai suoi detrattori.
Tenta di creare un nuovo personaggio, "Rio Liccardo", per separarsi dal suo passato.
Annuncia nuovi progetti, che però non vedono mai la luce.
Dopo questa fase, la sua presenza online si riduce drasticamente, e ad oggi rimane una figura nota principalmente per il suo passato controverso.
La storia di Rosario Liccardo è un esempio emblematico di come una figura possa emergere dal nulla nel panorama digitale e diventare virale, non per il proprio talento, ma per una combinazione di dichiarazioni esagerate, momenti imbarazzanti e scontri pubblici. Il suo percorso è caratterizzato da tentativi di reinvenzione, alternati a periodi di scomparsa e ritorno.
Nonostante il suo tentativo di affermarsi come social media manager ed esperto di marketing, Liccardo è rimasto principalmente una figura di culto per la community online, diventando uno dei personaggi più discussi e memeificati del web italiano.
📌 A sinistra è presente la miniatura del video "La Genesi del Villain" di Ciancianguilla, un’analisi dettagliata sulla nascita e l’evoluzione del fenomeno mediatico di Liccardo Rosario.
Il video di Ciancianguilla rappresenta una delle ricostruzioni più complete e approfondite della storia di Rosario Liccardo, ripercorrendo i suoi esordi nel mondo dei social fino alla sua trasformazione in un villain del web. Attraverso spezzoni di live, interviste e momenti iconici, il video analizza il suo primo approccio al pubblico, le dichiarazioni ambiziose sul suo presunto successo come social media manager, i primi dubbi sollevati dalla community e il successivo scontro con Ivan Grieco e il Cerbero Podcast.
La narrazione di Ciancianguilla evidenzia come Liccardo, attraverso una serie di esagerazioni, contraddizioni e scontri pubblici, sia passato dall'essere un personaggio semi-sconosciuto a un fenomeno virale, entrando a pieno titolo nella cultura meme italiana. Il video è essenziale per comprendere la genesi del "Liccardoverse", l’insieme di eventi, citazioni e momenti che hanno reso Liccardo una delle figure più discusse del web italiano.
Liccardo Rosario, noto per la sua attività controversa nel mondo del digital marketing e dei social media, ha tentato di costruirsi una carriera politica entrando a far parte di Forza Italia. Il suo ingresso nel partito è stato accompagnato da una drastica revisione della propria immagine pubblica: ha annunciato ufficialmente di voler abbandonare il passato fatto di contenuti ironici e provocatori, dichiarando che d'ora in poi si sarebbe dedicato con serietà a una nuova opportunità lavorativa.
Nel tentativo di cancellare ogni traccia del suo passato, ha chiesto pubblicamente la rimozione di qualsiasi contenuto ironico che lo riguardasse, minacciando azioni legali contro chiunque avesse continuato a diffondere video o post relativi alle sue "Liccardate". Tuttavia, il suo passato è stato rapidamente portato all'attenzione dei dirigenti di Forza Italia, che hanno ritenuto la sua presenza nel partito un danno d’immagine.
La reazione di Forza Italia è stata netta: Liccardo Rosario è stato espulso in modo clamoroso, un fatto rarissimo nella storia del partito. Un consigliere comunale del partito a Melito di Napoli ha addirittura celebrato la sua esclusione con un post in cui la faccia di Liccardo veniva sostituita dal logo di Forza Italia, segno di una rottura definitiva.
L’espulsione ha avuto un impatto significativo su di lui, portandolo a pubblicare messaggi carichi di disperazione in cui affermava di essere stato distrutto e di aver perso ogni speranza. Ha persino lasciato intendere di voler sparire dai social, salvo poi tornare poco dopo con nuove dichiarazioni su una fantomatica attività imprenditoriale, sostenendo di aver già firmato centinaia di contratti in pochissimi giorni.
L’ingresso di Liccardo Rosario in politica è stato un tentativo di reinventarsi e ottenere una posizione stabile, trattando la politica come una "grande opportunità lavorativa" piuttosto che come un impegno civico. Tuttavia, la sua scarsa conoscenza delle dinamiche politiche e il suo passato ingombrante hanno reso il suo tentativo di carriera impossibile già in partenza.
Forza Italia, pur essendo un partito con una lunga storia di inclusione di figure eccentriche o mediatiche, ha ritenuto il suo coinvolgimento un rischio troppo grande e ha preferito prendere rapidamente le distanze, trasformando Liccardo Rosario in uno dei pochissimi casi di espulsione ufficiale e pubblica.
Dopo questa breve e disastrosa parentesi politica, Liccardo ha cercato di rilanciarsi con nuovi progetti, ma la sua figura è rimasta legata alle contraddizioni e alle controversie che lo hanno sempre caratterizzato.
Riassunto del video
Il video analizza un evento particolarmente controverso legato a Liccardo Rosario, concentrandosi sugli avvenimenti del febbraio 2022, quando una serie di donazioni sospette, attacchi mediatici e manipolazioni hanno portato a un nuovo scandalo nel suo già turbolento percorso.
L’analisi parte dall’incontro tra Liccardo Rosario e David Rubino, avvenuto durante una delle sue maratone streaming. Liccardo, sfruttando il cosiddetto "clout chasing", ha cercato di ottenere visibilità interagendo con Rubino, che invece si è mostrato infastidito. Questa situazione ha evidenziato ancora una volta l’isolamento di Liccardo dalla scena streaming tradizionale, nonostante i suoi continui tentativi di inserirsi in quel mondo.
Tuttavia, il fulcro del video si sposta su un evento ancora più inquietante: la scoperta di un misterioso donatore che, nel corso delle settimane, ha elargito somme ingenti (tra i 1.500€ e i 2.000€) per supportare le live di Liccardo. La community ha iniziato a chiedersi chi fosse questo benefattore e, soprattutto, quale fosse la vera motivazione dietro donazioni così generose.
Le indagini della community hanno portato a un’escalation improvvisa: il donatore misterioso è stato coinvolto in un episodio scioccante avvenuto durante una live di Aladino, un altro streamer. Su presunto consiglio di un moderatore della community di Liccardo, questo utente ha compiuto un gesto estremo e inappropriato in diretta, tentando di far bannare lo streamer. Questo evento ha sollevato dubbi su un possibile coordinamento o sfruttamento della situazione da parte della cerchia di Liccardo, portando il caso alla ribalta.
Il video prosegue con un’analisi delle risposte di Liccardo e della sua apparizione successiva al Cerbero Podcast, in cui, invece di rispondere alle accuse concrete, ha cercato di deviare il discorso su altri temi, evitando sistematicamente domande dirette sulle sue responsabilità. La sua strategia comunicativa è stata ancora una volta caratterizzata da ambiguità, omissioni e tentativi di manipolazione dell'opinione pubblica, chiedendo addirittura scuse pubbliche da Greenbaud, figura esposta mediaticamente.
Il video si conclude sottolineando un punto chiave: Liccardo Rosario non ha mai fornito prove concrete della sua presunta redenzione e non ha mai chiarito i suoi reali coinvolgimenti in vicende controverse. La sua strategia di nascondere la polvere sotto il tappeto, evitando domande scomode e cambiando narrativa di continuo, è rimasta invariata nel tempo.
Il cosiddetto "Caso Gronco" rappresenta uno dei punti più oscuri nella storia di Liccardo Rosario, portando alla luce dinamiche di manipolazione e possibili sfruttamenti economici e psicologici all’interno della sua community.
Le Dinamiche del Caso
Il donatore misterioso, inizialmente accolto come un benefattore della community, ha iniziato a elargire cifre esorbitanti per supportare Liccardo.
Le donazioni, tuttavia, sono state oggetto di indagine da parte della community, che ha iniziato a sospettare dietro a queste cifre non ci fosse una reale volontà di supporto, ma una possibile manipolazione.
Durante una live di Aladino, il donatore è stato incitato da un presunto moderatore della community di Liccardo a compiere un gesto estremo e potenzialmente dannoso, il che ha sollevato il sospetto di una rete di sfruttamento di questa persona.
Le Implicazioni
Sfruttamento emotivo ed economico: la vicenda ha sollevato il dubbio che Liccardo o il suo entourage potessero avere un ruolo attivo o passivo nel manipolare il donatore per ricevere ingenti somme di denaro.
Mancata presa di responsabilità: Liccardo non ha mai preso una posizione chiara sulla vicenda, evitando domande dirette e deviando il discorso.
Rischi per la piattaforma e la community streaming: il caso ha contribuito a rafforzare lo stigma negativo nei confronti degli streamer, sollevando preoccupazioni su possibili abusi di utenti vulnerabili.
Conclusione
Il caso Gronco è un esempio emblematico di come dinamiche tossiche e opache possano infiltrarsi nel mondo dello streaming, trasformandolo in un terreno fertile per sfruttamenti, manipolazioni e danni d’immagine collettivi. Il ruolo di Liccardo Rosario, seppur mai chiarito del tutto, è stato ancora una volta quello di non affrontare la realtà, evitando qualsiasi tipo di confronto serio e costruttivo.
La vicenda legata alle carte Pokémon e alle minacce ricevute dallo streamer Wide Alf rappresenta un caso emblematico di truffe online e delle reazioni estreme che possono scaturire da esse. Questa storia ha visto coinvolti diversi ragazzi truffati nell'acquisto di carte collezionabili, l'intervento di Wide Alf per smascherare la frode e le minacce ricevute in seguito alla sua denuncia pubblica.
Tutto ha avuto inizio con una serie di segnalazioni da parte di alcuni ragazzi che avevano acquistato carte Pokémon da un venditore sospetto senza ricevere la merce o ricevendola in condizioni diverse da quelle promesse. Wide Alf ha raccolto testimonianze, screenshot dei pagamenti e ha portato la questione alla luce durante una sua live stream.
Dopo la sua denuncia pubblica, il fratello del presunto truffatore è intervenuto per cercare di risolvere la situazione, avviando i rimborsi per le vittime della truffa. Gli importi dei rimborsi variavano dai 75 ai 480 euro e sono stati documentati dallo streamer, che ha chiesto alle vittime di confermare l'effettivo accredito delle somme.
Tuttavia, il coinvolgimento di Wide Alf nella vicenda ha portato a conseguenze inaspettate. Durante una live, ha ricevuto una chiamata anonima che si è rivelata essere una vera e propria intimidazione. La voce all'altro capo della linea, riconosciuta dallo streamer come appartenente al presunto truffatore, ha cercato di intimidirlo con minacce dirette:
"Ti giuro sulla Madonna vergine, ti vengo a prendere fino a casa."
"Dimmi dove stai, e io vengo subito."
"Ti vengo a trovare e ci pigliamo un bel caffè."
Le minacce sono proseguite per tutta la telefonata, con continui riferimenti alla volontà di incontrare Wide Alf in persona e fargliela pagare per aver reso pubblica la vicenda. Nonostante l'insistenza dell'interlocutore, Wide Alf ha mantenuto la calma, sottolineando l'assurdità della situazione e minacciando di rivolgersi alle autorità.
Dopo la telefonata, Wide Alf ha dichiarato che avrebbe valutato se procedere con una denuncia, considerando la gravità delle minacce ricevute. La comunità online ha espresso solidarietà nei suoi confronti, condannando il comportamento del presunto truffatore.
L'episodio evidenzia la pericolosità delle truffe online nel mondo del collezionismo e il rischio che si corre nell'esporsi pubblicamente per denunciare simili ingiustizie. Wide Alf, nonostante le intimidazioni, ha continuato a informare i suoi spettatori sull'evoluzione della vicenda, ribadendo l'importanza di stare attenti agli acquisti online e di denunciare comportamenti scorretti.
La vicenda delle carte Pokémon e delle minacce a Wide Alf rappresenta un monito per la comunità di collezionisti e per chiunque si trovi coinvolto in dinamiche di compravendita online. Le truffe sono purtroppo frequenti, ma il supporto della comunità e l'intervento delle autorità possono aiutare a contrastarle. Wide Alf ha dimostrato coraggio nell'affrontare la situazione, portando alla luce un problema che potrebbe riguardare molti altri appassionati del settore.
Nel tentativo di reinventarsi ancora una volta, Liccardo Rosario ha lanciato un sito e-commerce basato su Shopify per vendere prodotti generici, come anelli per la temperatura corporea e altri articoli di bassa qualità. Tuttavia, un'analisi del sito ha rivelato una serie di irregolarità, errori tecnici e violazioni delle normative che hanno reso il progetto un totale disastro.
L’e-commerce di Liccardo presenta diversi problemi strutturali e legali, che ne compromettono la credibilità e la conformità alle normative vigenti:
Assenza di un banner per i cookie: Il sito raccoglie cookie senza informare adeguatamente l’utente, violando la GDPR e la normativa sulla Cookie Law.
Dati aziendali mancanti: Nel footer del sito non sono presenti Partita IVA, codice fiscale, policy sulla privacy, termini e condizioni, rendendo l’attività potenzialmente illegale secondo la normativa italiana.
Errori nel design e nella struttura: Il sito presenta due chat di assistenza sovrapposte, un layout confusionario e testi di bassa qualità, con traduzioni miste in italiano e inglese.
Descrizioni dei prodotti copiate e senza senso: Le schede prodotto sono un miscuglio di testi presi da altri siti e mal tradotti, con placeholder testuali non sostituiti.
Tempi di spedizione assurdi: Alcuni prodotti indicano tempi di consegna di oltre 55 giorni, suggerendo che la merce venga spedita direttamente da fornitori cinesi senza alcun controllo di qualità.
Uno degli aspetti più gravi del sito riguarda la copia integrale di termini e condizioni e policy sulla privacy da altre fonti, senza nemmeno modificarle adeguatamente. Tra gli errori più clamorosi:
La privacy policy cita un fantomatico sito "rosarioliccardo19", che in realtà corrisponde a un indirizzo e-mail.
Il documento dei termini e condizioni menziona Start Me Hub Srl, una società sconosciuta e totalmente scollegata dall’attività di Liccardo.
Alcuni link legali rimandano a valerio.it, suggerendo che i documenti siano stati copiati senza nemmeno rimuovere i riferimenti all’azienda originale.
Nonostante Liccardo Rosario abbia dichiarato di aver lavorato giorni e notti senza dormire per realizzare il sito, l’analisi dimostra che il tutto è stato messo in piedi con materiali di terze parti, senza personalizzazioni e con una totale mancanza di professionalità.
L'e-commerce di Liccardo Rosario è l’ennesima dimostrazione della sua incapacità di gestire un’attività imprenditoriale in modo serio e trasparente. Le numerose violazioni legali, l'assenza di informazioni aziendali e il plagio delle policy indicano che il progetto non aveva alcuna base solida, risultando un semplice tentativo fallimentare di monetizzare la propria immagine senza la minima attenzione alle regole del commercio online.
https://web.archive.org/web/20220806114015/https://liccardorosario-real.myshopify.com/
Il Caso "Morbo e Raccolta Fondi" è un evento che ha coinvolto lo streamer Liccardo Rosario, noto per la sua attività su Twitch e per una serie di episodi controversi legati alla sua carriera online. L'episodio in questione si riferisce a una raccolta fondi avviata dallo stesso Liccardo in seguito alla presunta insorgenza di una grave condizione di salute, caratterizzata da problemi digestivi e febbre elevata. La vicenda ha suscitato un acceso dibattito tra i suoi spettatori e la comunità di Twitch, portando a speculazioni sulla veridicità delle affermazioni dello streamer e sulla trasparenza della raccolta fondi.
Durante una diretta su Twitch, Liccardo Rosario ha dichiarato di trovarsi in una situazione di grave malessere fisico, attribuendo il suo stato a una condizione digestiva debilitante e a una febbre che, secondo quanto riferito, avrebbe superato i 39-40°C. Nel corso della trasmissione, ha descritto sintomi quali brividi intensi, capogiri e difficoltà a parlare, aggiungendo di non essere in grado di alimentarsi adeguatamente ("Ho mangiato solo tre forchettate di pasta bianca e una banana per colazione").
Parallelamente, lo streamer ha sostenuto di non avere accesso a medicinali adeguati, affermando di poter assumere solo paracetamolo da 500 mg invece della dose consigliata di 1000 mg, il che, secondo la sua dichiarazione, riduceva l'efficacia del trattamento.
Durante la diretta, Liccardo ha sottolineato ripetutamente la gravità della sua situazione, arrivando ad affermare:
🔹 "Non voglio perdere i sensi in live"
🔹 "Mi gira la testa, ho freddissimo"
Tuttavia, in più momenti della live, ha anche minimizzato la questione, affermando che il tutto fosse una gag o una scena di un film, creando incoerenza nel suo racconto e confusione tra gli spettatori.
A seguito delle dichiarazioni sulle sue condizioni di salute, Liccardo Rosario ha annunciato l'avvio di una raccolta fondi destinata a finanziare il suo percorso di cura. La raccolta è stata promossa tramite il suo profilo Instagram, dove ha condiviso un link per consentire agli spettatori di effettuare donazioni.
Nel presentare l’iniziativa, ha sottolineato che le donazioni sarebbero state volontarie e che avrebbe fornito prove di ogni spesa, affermando:
🔹 "Non vi obbligo a nulla, non sentitevi costretti"
🔹 "Mostrerò ogni scontrino, ogni ricevuta, ogni cosa in modo trasparente"
La richiesta di supporto economico ha diviso il pubblico: alcuni spettatori hanno espresso solidarietà e sostegno, mentre altri hanno sollevato dubbi sulla veridicità delle affermazioni, dato che non erano state fornite prove mediche immediate a conferma della patologia dichiarata.
Dopo l'annuncio della raccolta fondi, sono emerse numerose critiche da parte della community di Twitch e degli utenti social. I principali punti di contestazione riguardavano:
Toni Drammatici ed Enfatizzazione della Malattia – La live è stata caratterizzata da dichiarazioni estremamente drammatiche, con ripetuti riferimenti a un possibile svenimento in diretta e alla difficoltà di sopravvivere senza aiuto economico, elementi che alcuni utenti hanno ritenuto strumentali per spingere alle donazioni.
Contraddizioni e Incoerenze – Nel corso della stessa trasmissione, Liccardo ha affermato che la situazione era estremamente seria, salvo poi dichiarare che fosse una gag o una scena di un film. Questa ambiguità ha generato dubbi sull’effettiva gravità del problema.
Mancanza di Prove Immediate – Sebbene abbia promesso di fornire scontrini e ricevute per dimostrare l’uso corretto delle donazioni, inizialmente non sono state pubblicate prove mediche dettagliate sulla sua condizione, alimentando lo scetticismo degli utenti.
Diversi streamer e content creator hanno commentato l’episodio, sollevando ulteriori interrogativi sulla trasparenza della raccolta fondi. Alcuni utenti hanno sottolineato che Liccardo in passato aveva già fatto richieste economiche alla community, e che questo evento sembrava inserirsi in un pattern ricorrente.
A seguito dell’ondata di critiche, Liccardo Rosario ha chiuso la live, lasciando un ultimo messaggio alla community:
🔹 "Grazie a chi mi sta supportando. Se volete aiutarmi, il link è su Instagram. Non sto sponsorizzando nulla."
Ha inoltre ribadito di non voler rispondere ad ulteriori commenti negativi e ha invitato chiunque volesse ulteriori dettagli a contattarlo privatamente.
Il caso "Morbo e Raccolta Fondi" rimane uno degli episodi più discussi della storia dell’Enciclopedia Liccardiana, diventando un esempio emblematico di come il confine tra emergenza reale e strategia comunicativa possa generare forti divisioni all’interno della community.
Negli ambienti del collezionismo di carte Pokémon, il nome di Rosario Liccardo è tornato ancora una volta al centro di polemiche e controversie. Dopo il primo scandalo che lo ha visto coinvolto in presunte truffe e rimborsi mancati, nuove vicende legate alla vendita di carte rare hanno sollevato ulteriori dubbi sulla sua credibilità e condotta.
Una delle ultime polemiche riguarda un profilo Facebook che, a detta di Liccardo, sarebbe stato "bucato" da ignoti. Secondo il suo racconto, questo account, che risultava collegato a lui, avrebbe pubblicato nuove inserzioni di carte Pokémon a prezzi insolitamente bassi, attirando l'attenzione degli utenti. Tuttavia, diverse incongruenze nel suo racconto hanno fatto emergere forti sospetti sulla sua versione dei fatti.
Inizialmente, Liccardo ha dichiarato di non usare più quel profilo da tempo e di non avere nulla a che fare con quelle vendite. Tuttavia, gli utenti hanno subito notato che l'account presentava post e commenti riconducibili a lui, risalenti a periodi recenti. Inoltre, alcune delle immagini delle carte messe in vendita risultavano identiche a quelle già utilizzate in passato dallo stesso Liccardo. Un dettaglio che ha aumentato i dubbi sulla sua difesa.
Uno degli elementi più incredibili della vicenda è stata la velocità con cui Liccardo ha affermato di aver recuperato e successivamente cancellato l'account "bucato". Secondo lui, in pochi minuti sarebbe riuscito a ripristinare il controllo del profilo e a eliminarlo definitivamente. Questa versione è apparsa immediatamente poco credibile, considerando che chiunque abbia avuto esperienze con il recupero di account hackerati sa che la procedura può richiedere giorni o addirittura settimane, specialmente senza un intervento diretto da parte del supporto Meta.
Inoltre, nel tentativo di giustificare l'accaduto, Liccardo ha fornito spiegazioni confuse e contraddittorie. In un primo momento ha sostenuto che il profilo fosse stato violato, poi ha cambiato versione dicendo di aver semplicemente riattivato un vecchio account senza accorgersi delle vecchie pubblicazioni. Successivamente, ha affermato di aver eliminato l'account subito dopo essersene accorto, ma nel frattempo era ancora attivo e visibile nei gruppi di compravendita di carte Pokémon.
Oltre alle tempistiche discutibili, il racconto di Liccardo presentava altre incongruenze. Ad esempio, ha dichiarato di aver recuperato l’accesso all'account tramite un vecchio numero di telefono, ma poco dopo ha affermato di non avere più accesso a quel numero da tempo. Inoltre, ha menzionato l'uso di un social media manager per la gestione dei suoi profili, ma non è mai riuscito a fornire prove concrete su chi avrebbe avuto accesso al suo account e per quale motivo.
Quando incalzato su questi punti, Liccardo ha più volte cambiato discorso o cercato di sviare la conversazione, a volte perfino minacciando azioni legali contro chi lo metteva in discussione. Questo atteggiamento ha solo aumentato il sospetto che il suo fosse un tentativo maldestro di giustificare qualcosa di difficilmente difendibile.
La vicenda delle carte Pokémon rappresenta solo l’ennesimo capitolo di una lunga serie di polemiche legate a Rosario Liccardo. Nel corso del tempo, il suo comportamento è passato dall’essere quello di un venditore ambiguo, a quello di una figura sempre più compromessa da contraddizioni e scelte discutibili. La sua strategia sembra essere quella di negare l’evidenza fino all’ultimo, anche di fronte a prove schiaccianti, contando sul fatto che una parte del pubblico possa continuare a credergli.
Tuttavia, con il numero di persone truffate o coinvolte nelle sue pratiche dubbie in costante aumento, la sua posizione si fa sempre più difficile da difendere. In un ambiente come quello del collezionismo di carte, dove la fiducia è essenziale, episodi come questi non fanno altro che minare ulteriormente la sua credibilità.
La compravendita di carte Pokémon è un mercato in forte espansione, ma proprio per questo diventa sempre più importante fare attenzione a chi si affida per le transazioni. Episodi come quelli che vedono protagonista Rosario Liccardo dimostrano quanto sia fondamentale verificare sempre le fonti, diffidare di prezzi troppo convenienti e, soprattutto, documentarsi bene prima di effettuare acquisti o vendite. In questo caso, le spiegazioni fornite non hanno retto al vaglio della logica e dell’esperienza di chi ha già avuto a che fare con il recupero di account compromessi.
La storia delle carte Pokémon e delle controverse figure che vi gravitano attorno è ancora lontana dall’essere conclusa, ma una cosa è certa: chi vuole muoversi in questo mondo deve stare attento e informarsi sempre, per evitare di finire nelle stesse spiacevoli situazioni di tanti altri prima di loro.
LRDigitalMarketing è stata un'agenzia di marketing digitale fondata da Rosario Liccardo, noto per la sua attività sui social media e per le controversie legate alla sua figura professionale. L'agenzia si presentava come una società specializzata nella crescita e promozione online di aziende e individui, offrendo servizi di consulenza per aumentare la visibilità sui social media. Tuttavia, la sua attività è stata oggetto di numerose critiche e accuse di pratiche commerciali scorrette, portando infine alla sua chiusura.
La LRDigitalMarketing è stata annunciata da Rosario Liccardo come un progetto innovativo nel settore del marketing digitale. Liccardo, autoproclamatosi "il primo social media manager d'Italia", ha promosso l'agenzia come una realtà capace di garantire risultati concreti nella crescita delle piattaforme social dei clienti. Tra i servizi offerti, figuravano:
Incremento del pubblico su piattaforme come Instagram e YouTube
Collaborazioni con influencer e personaggi televisivi nazionali e internazionali
Gestione di campagne pubblicitarie, inclusi cartelloni pubblicitari in tutta Italia
Opportunità di provini per TV, radio e giornali
Consulenze personalizzate per migliorare la strategia digitale dei clienti
L’agenzia si presentava come un punto di riferimento per chi desiderava aumentare la propria notorietà online, offrendo piani di crescita strategica.
Fin dai primi mesi di attività, la LRDigitalMarketing è stata al centro di polemiche e critiche da parte di utenti e content creator, i quali hanno sollevato dubbi sulla trasparenza e l'efficacia dei servizi offerti. Tra le problematiche principali segnalate dai clienti figurano:
Incrementi di follower non organici: alcuni clienti hanno notato improvvisi aumenti di seguaci provenienti da paesi asiatici, suggerendo il possibile utilizzo di bot per gonfiare artificialmente i numeri.
Accordi senza documentazione scritta: in molti casi, i pagamenti venivano richiesti tramite bonifico istantaneo o ricarica Postepay, senza un contratto chiaro sulle condizioni del servizio.
Mancato rispetto delle promesse: clienti che avevano acquistato piani di crescita non hanno ottenuto i risultati garantiti, senza ricevere rimborsi o ulteriori spiegazioni.
Clausole contrattuali ambigue: in uno dei pochi contratti esistenti, era presente una clausola "Soddisfatto o rimborsato", che tuttavia non specificava modalità e tempistiche di rimborso, rendendola inefficace.
Tra le testimonianze più rilevanti, lo YouTuber Kino ha documentato il proprio percorso con la LRDigitalMarketing, evidenziando come dopo il pagamento avesse ottenuto solo un modesto aumento di follower (da 60 a 240 utenti), senza il passaggio promesso da Instagram a YouTube. Dopo aver chiesto chiarimenti, Kino si è visto proporre un ulteriore pagamento per un "upgrade" del servizio, il che ha alimentato i sospetti su un possibile modello di business basato su richieste di denaro progressive senza reali vantaggi per il cliente.
Un altro cliente, Vic96, ha cercato di ottenere un rimborso, ma ha scoperto che il contratto non prevedeva alcuna protezione legale a suo favore.
Le controversie intorno alla LRDigitalMarketing hanno attirato l'attenzione di diversi content creator e analisti del settore, tra cui il Cerbero Podcast e WideAlf, che hanno analizzato pubblicamente l’operato di Liccardo, evidenziando incongruenze e presunte pratiche scorrette.
Nel corso di una diretta del Cerbero Podcast, Rosario Liccardo è intervenuto per difendersi, ma ha abbandonato la conversazione quando sono state presentate prove e testimonianze critiche nei suoi confronti.
Di fronte all’aumento delle segnalazioni e delle richieste di chiarimento, la LRDigitalMarketing ha cessato ufficialmente le attività. Liccardo ha annunciato la chiusura dell’agenzia e il suo ritiro dal settore del social media marketing.
L’esperienza della LRDigitalMarketing è stata ampiamente discussa nelle community online, diventando un caso emblematico di come nel mondo del marketing digitale sia essenziale verificare l'affidabilità e la trasparenza dei professionisti a cui ci si affida.
Le principali critiche mosse all’agenzia riguardano:
La mancanza di un'effettiva struttura aziendale e di collaboratori reali
La gestione poco trasparente delle transazioni economiche e dei contratti
L’utilizzo di strategie di crescita discutibili e non sempre efficaci
L'intera vicenda ha portato a un dibattito più ampio sull’importanza di regolamentare il settore del social media marketing, affinché i clienti possano tutelarsi da eventuali pratiche commerciali scorrette.
La LRDigitalMarketing rappresenta un esempio di come la costruzione di un’immagine online non sia sufficiente a garantire la credibilità di un progetto imprenditoriale. Nonostante le dichiarazioni ambiziose del suo fondatore, le testimonianze e le analisi condotte da creator indipendenti hanno evidenziato gravi criticità nel modello di business dell’agenzia, portandola rapidamente alla chiusura.
L’esperienza di Rosario Liccardo con la LRDigitalMarketing sottolinea l’importanza di affidarsi a professionisti verificati nel settore del digital marketing, evitando soluzioni poco trasparenti e prive di una solida base contrattuale.
Il Capitolo delle Scuse di Liccardo Rosario è un momento chiave della storia dello streamer, durante il quale ha affrontato pubblicamente i numerosi scandali e controversie che lo hanno visto protagonista. In un lungo monologo in diretta su Twitch, Liccardo ha cercato di chiarire alcuni dei punti più critici del suo passato, ammettendo colpe, giustificandosi per certi comportamenti e chiedendo perdono a chi si è sentito tradito o danneggiato dalle sue azioni.
L’evento ha avuto un impatto significativo sulla sua community, dividendo il pubblico tra chi ha apprezzato il gesto e chi lo ha ritenuto un’ennesima mossa strategica per riabilitare la propria immagine.
Uno dei primi argomenti affrontati è stato il conflitto con il creator noto come La Sedia. In passato, Liccardo lo aveva accusato di diffondere contenuti privati, creando tensioni tra i due. Tuttavia, durante la live, ha dichiarato di aver avuto un chiarimento con lui e di aver compreso che le sue azioni non erano state animate da cattive intenzioni.
Dichiarazione di Liccardo:
"Chiedo scusa pubblicamente alla Sedia, ho capito che non voleva farmi del male e che ha deciso di non pubblicare più certe cose private. È stata una persona per bene e mi fa piacere aver chiarito."
Questa presa di posizione ha rappresentato un tentativo di ridurre i conflitti con altri content creator e ristabilire un clima di maggiore serenità.
Una delle controversie più discusse riguardava la raccolta fondi lanciata da Liccardo per affrontare presunti problemi di salute. Durante la diretta, ha ammesso di soffrire di disturbi digestivi cronici, ma ha anche riconosciuto che la comunicazione sulla gravità della sua condizione poteva aver ingannato il pubblico.
Dichiarazione di Liccardo:
"Sto male con lo stomaco, ma non ho mai avuto il morbo di Crohn. Ho usato parole sbagliate e mi dispiace se qualcuno si è sentito ingannato. La raccolta fondi era per aiutarmi a curarmi, ma capisco che possa essere stata vista male."
Questo ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni hanno creduto alla sua sincerità, mentre altri lo hanno accusato di aver sfruttato la sua presunta malattia per ottenere donazioni.
Uno dei capitoli più gravi della sua carriera è stato il tentativo di truffa legato alla compravendita di carte Pokémon. Liccardo ha ammesso di aver preso soldi senza inviare la merce, giustificandosi con problemi economici.
Dichiarazione di Liccardo:
"Ero disperato, avevo debiti, problemi di gioco e medicine da comprare. Non è una giustificazione, ma è la verità. Ho sbagliato e chiedo scusa."
Questa ammissione ha rappresentato una svolta importante, in quanto in passato aveva negato qualsiasi intento fraudolento. Ha inoltre sottolineato che il denaro è stato successivamente rimborsato con l’aiuto del fratello, evitando conseguenze legali più gravi.
Un altro punto critico è stato l’episodio delle minacce telefoniche a Wide Alf, uno degli streamer che avevano denunciato pubblicamente i suoi comportamenti. Liccardo ha dichiarato di aver agito in un momento di grande paura, temendo per la sua carriera e la sua reputazione.
Dichiarazione di Liccardo:
"Ero convinto che stavo per perdere tutto. Ho sbagliato, non avrei mai dovuto fare quella chiamata. Wide Alf ha scelto di non denunciarmi e lo ringrazio per questo."
Questa vicenda ha alimentato molte discussioni, con diversi creator che hanno espresso perplessità sulla sua sincerità.
Liccardo ha anche affrontato il caso della donatrice misteriosa, una ragazza che nel tempo gli ha inviato ingenti somme di denaro. Ha ammesso di aver accettato questi soldi senza considerare la fragilità emotiva della ragazza, e ha dichiarato di averle offerto la restituzione delle donazioni.
Dichiarazione di Liccardo:
"Non mi sono reso conto che era una persona fragile. Le ho detto che, se voleva, le avrei ridato tutti i soldi, ma mi ha detto che l'aveva fatto con piacere."
Tuttavia, alcuni utenti hanno messo in dubbio questa versione, chiedendosi se non fosse stata una forma di manipolazione.
Un altro punto fondamentale è stato il falso curriculum da social media manager. Liccardo ha ammesso di aver gonfiato le sue competenze, millantando esperienze che non aveva e utilizzando bot per aumentare i follower dei clienti.
Dichiarazione di Liccardo:
"Non sono mai stato il primo social media manager d’Italia. Ho detto bugie, ho usato bot e sistemi automatici. Chiedo scusa a chi si è fidato di me."
Questa rivelazione ha confermato molti sospetti emersi nel corso degli anni.
Liccardo ha confermato di aver ricevuto 1500 euro in prestito da Marra, dichiarando di voler restituire la somma appena possibile.
Dichiarazione di Liccardo:
"Marra mi ha aiutato in un momento difficile. Gli devo quei soldi e li restituirò appena possibile."
Liccardo ha infine chiarito la questione delle querele, ammettendo di aver minacciato azioni legali contro alcuni content creator, ma di aver poi ritirato ogni denuncia.
Dichiarazione di Liccardo:
"In passato ho querelato YouTube e altre persone, ma non voglio più farlo. Non voglio più fare del male a nessuno."
Alla fine della live, Liccardo ha espresso la volontà di voltare pagina e chiedere una nuova opportunità alla sua community. Ha dichiarato di non voler più cadere in vecchi errori e di voler ricostruire il proprio percorso con maggiore trasparenza.
Dichiarazione di Liccardo:
"Voglio solo stare su Twitch, essere sereno e divertirmi con chi mi segue. Chiedo solo di essere lasciato in pace."
Il cosiddetto "Caso Hacking e il Finto Attacco a Rubino" rappresenta uno degli episodi più controversi e discussi legati alla figura di Liccardo Rosario. Questa vicenda coinvolge presunti piani di hacking, tentativi di vendetta nei confronti di influencer e content creator e una trappola orchestrata da Rubino, che ha svelato pubblicamente il doppio volto di Liccardo. Il caso ha avuto un impatto significativo nella community online, scatenando una reazione senza precedenti.
Dalle conversazioni trapelate, emerge chiaramente l'intento di Liccardo di vendicarsi di coloro che riteneva responsabili della sua caduta mediatica. Tra questi, i nomi più frequentemente citati sono:
Fedez – Indicato come il principale bersaglio per averlo ignorato e screditato pubblicamente.
Chiara Ferragni – Considerata un potenziale punto di accesso per colpire Fedez.
Davide Marra – Membro del Cerbero Podcast, ingrato, accusato di aver raggiunto il successo soltanto grazie a lui
Il Cerbero Podcast – Accusato di aver costruito la propria notorietà sulle spalle di Liccardo.
Rubino – Ritenuto un avversario per le sue critiche e il suo coinvolgimento nella diffusione di materiale contro di lui.
In diverse registrazioni, Liccardo afferma di voler "far capire a tutti che Rosario Liccardo non si tocca" e si mostra convinto di poter realizzare il suo piano attraverso tecniche di hacking fornite da un presunto esperto.
La conversazione tra Liccardo e un sedicente hacker mostra l'intenzione di utilizzare diverse strategie per violare gli account delle sue vittime:
Brute Force Attack – Tentativi automatici di inserimento password fino a trovare quella corretta.
Social Engineering – Manipolazione per ottenere dati sensibili.
Sfruttamento di Vulnerabilità – Approfittare di falle nei sistemi di sicurezza.
Durante la conversazione, Liccardo fornisce informazioni personali su Davide Marra, incluso il suo numero di telefono e altri dati sensibili, nella speranza che potessero essere utilizzati per un attacco. Questo passaggio si rivelerà fondamentale per dimostrare la sua implicazione attiva.
A questo punto entra in scena Rubino, il quale, con un'abile mossa, riesce a smascherare pubblicamente Liccardo. Rubino e il suo team simulano un attacco hacker al suo stesso profilo Instagram, modificando l'immagine con un'icona di clown e pubblicando una storia con il messaggio:
"Nessuno d'ora in poi dovrà più toccare Rosario Liccardo. Questo vale per tutto il web."
Il messaggio sembra riprendere fedelmente l'intento dichiarato da Liccardo nella conversazione con il presunto hacker. Non appena la storia viene pubblicata, Liccardo la ricondivide immediatamente con entusiasmo, rafforzando l'idea che fosse coinvolto nell'attacco. Questo dettaglio rappresenta la prova definitiva che lo incastra.
Dopo che la burla viene resa pubblica, Liccardo tenta disperatamente di difendersi, sostenendo di essere stato vittima di un complotto orchestrato per screditarlo. Le sue dichiarazioni, però, risultano piene di contraddizioni:
Prima fase: Affermava di non avere competenze informatiche e di non essere coinvolto.
Seconda fase: Sosteneva di studiare informatica e di conoscere bene le tecniche di hacking.
Terza fase: Dichiarava che la storia era solo uno scherzo e che non aveva mai avuto intenzioni malevole.
Tuttavia, le registrazioni delle sue conversazioni con il presunto hacker e il suo coinvolgimento diretto nel finto attacco hanno reso le sue giustificazioni poco credibili agli occhi del pubblico.
La pubblicazione delle registrazioni ha scatenato una bufera mediatica. Le reazioni della community sono state immediate e severe:
Indignazione generale – Molti content creator e spettatori hanno espresso sgomento per il comportamento di Liccardo.
Perdita di credibilità – Anche i suoi sostenitori più fedeli hanno iniziato a dubitare della sua versione dei fatti.
Possibili ripercussioni legali – La divulgazione di dati personali e la complicità in un attacco hacker potrebbero avere conseguenze giuridiche.
Dopo la disfatta mediatica, Liccardo ha tentato un ultimo colpo di scena: il ritorno come "il più grande social media manager d'Italia". In un video successivo, annuncia di essere pronto a offrire consulenze gratuite a cinque fortunati, sostenendo di avere ancora una volta il controllo della sua immagine pubblica.
Questo repentino cambio di narrativa ha lasciato perplessi molti spettatori, i quali hanno sottolineato come fosse lo stesso Liccardo ad aver dichiarato in passato che il suo presunto lavoro da social media manager fosse solo una messinscena.
Il Caso Hacking e il Finto Attacco a Rubino ha segnato un punto di non ritorno nella storia di Liccardo Rosario. La vicenda ha dimostrato:
L'inaffidabilità della sua immagine pubblica, costruita su continue contraddizioni e menzogne.
L'efficacia di Rubino nel documentare e smascherare il suo comportamento, mostrandone il lato più oscuro.
Il potere della community nel determinare la credibilità di un content creator, rendendo impossibile per Liccardo mantenere il controllo della narrativa.
Ora resta da vedere se questa vicenda avrà conseguenze legali concrete o se Liccardo riuscirà, ancora una volta, a reinventarsi e a riemergere con una nuova identità digitale.
Il cosiddetto Caso Doxxing rappresenta uno degli episodi più controversi legati alla figura di Rosario Liccardo, coinvolgendo la diffusione di informazioni private (doxxing) e minacce dirette a vari utenti considerati avversari o ex-supporter divenuti critici nei suoi confronti. L'incidente avviene in un clima di tensione dopo la pubblicazione delle intercettazioni del cosiddetto "LiccardoGate", esposte da Rubino, e segna una drammatica escalation nel conflitto tra Rosario e una parte della sua community.
Dopo la pubblicazione delle registrazioni compromettenti da parte di Rubino, Rosario Liccardo inizia a sospettare di alcuni utenti del proprio cerchio ristretto, tra cui due moderatori: Frank e Mattip. Per indagare e tutelarsi, Rosario registra una conversazione con i due, nella quale Frank e Matip decidono però di trollarlo pesantemente, fingendo una lite per un presunto furto di criptovalute (circa 3000 euro in Ethereum). Durante la telefonata, Liccardo appare particolarmente nervoso e cerca informazioni private su Frank, spingendosi addirittura a suggerire azioni poco chiare per recuperare il denaro, lasciando intuire intenzioni di possibili ritorsioni fisiche.
Contestualmente a questi avvenimenti, Liccardo cerca di ribaltare la situazione a proprio favore, sfruttando la conversazione registrata per minacciare velatamente Frank:
"Attento, Frank, perché io ti ho registrato mentre ammetti di aver rubato dei soldi, quindi se pubblichi qualche registrazione contro di me avrai problemi legali."
Tuttavia, essendo la lite una finzione orchestrata dai due utenti per trollarlo, questa strategia di Liccardo si rivela inefficace e controproducente.
La sera successiva alla pubblicazione delle registrazioni, sul gruppo Telegram ufficiale di Rosario Liccardo si verifica un evento grave: viene improvvisamente consentito agli utenti di pubblicare immagini e informazioni personali. Pochi minuti dopo, un utente chiamato "Sto", che si autodefinisce "trollino buono", inizia a pubblicare pubblicamente informazioni sensibili (nomi reali, fotografie, dati personali, numeri telefonici) di diversi ex sostenitori ora critici verso Liccardo, tra cui Frank, Mattip, Sven, Borna, Abdul, Lobbyes, ArianoVero e altri membri che avevano precedentemente supportato economicamente Rosario ma che in seguito lo avevano criticato o abbandonato.
Nonostante le ripetute richieste degli utenti e degli stessi moderatori rimasti fedeli a Liccardo (in particolare un moderatore noto come Mimmo, che invita insistentemente Rosario a intervenire), Liccardo non agisce immediatamente per fermare il doxxing, lasciando intenzionalmente o negligentemente visibili le informazioni per almeno 24 minuti.
Secondo le accuse mosse contro Liccardo, il fatto che fosse l'unico amministratore e moderatore del gruppo Telegram rendeva impossibile che non avesse visto immediatamente il doxxing in corso. Anzi, testimoni oculari riferiscono che Rosario eliminava selettivamente alcuni messaggi secondari ma non quelli contenenti i dati sensibili. A questo si aggiunge il comportamento sospetto dell'utente "sto", mai bannato tempestivamente, nonostante le insistenti richieste.
Liccardo inizialmente si difende sostenendo di non essere riuscito a cancellare immediatamente i contenuti, a causa dell’alto volume di messaggi ricevuti contemporaneamente. Tuttavia, questa versione viene smentita dalle prove video raccolte da altri utenti, che mostrano chiaramente Liccardo eliminare altri messaggi mentre lasciava in evidenza proprio quelli contenenti il doxxing.
In seguito al doxxing, diversi utenti coinvolti ricevono minacce esplicite in privato da profili anonimi o appena creati. Lo stesso Rubino dichiara pubblicamente di aver ricevuto messaggi intimidatori molto gravi, contenenti avvertimenti di carattere personale ("chiudi bene ogni porta ovunque tu sia, guarda la casella postale, stiamo arrivando"). Messaggi simili vengono recapitati ad Abdul e Sven, con toni tipici delle intimidazioni criminali ("Vi bussiamo uno ad uno, sappiamo dove siete").
Questi messaggi intimidatori vengono ricondotti con forte sospetto, anche se senza prove definitive, a Liccardo stesso o comunque a suoi simpatizzanti più radicalizzati.
Dopo l'incidente, alcuni moderatori storici prendono ufficialmente le distanze da Liccardo. In particolare, il moderatore Mimmo viene addirittura bannato da Liccardo dopo aver insistito per rimuovere il contenuto illecito e proteggere gli utenti vittime del doxxing. Mimmo e altri mod dichiarano pubblicamente di non voler essere associati a queste azioni e denunciano l'atteggiamento ambiguo e irresponsabile di Liccardo nella gestione del gruppo Telegram.
Liccardo, nel tentativo di scaricare le responsabilità, accusa inizialmente i moderatori (compresi Frank e Matip) di essere responsabili indiretti della fuga di informazioni, salvo poi contraddirsi più volte nelle successive dichiarazioni pubbliche.
Gli utenti coinvolti nel doxxing, in particolare Abdul e Sven, minacciano pubblicamente di procedere con azioni legali, denunciando Liccardo per violazione della privacy e diffusione illecita di dati personali. Gli ex moderatori prendono le distanze in massa, lasciando Liccardo sempre più isolato e privo di credibilità.
Liccardo stesso, in un momento di rabbia registrato, ammette parzialmente di aver commesso errori, dichiarando però al contempo di voler continuare la sua "vendetta personale", ormai in aperta ostilità contro tutta la community che lo aveva sostenuto in passato.
L'episodio del Doxxing rappresenta uno dei punti più bassi raggiunti nella storia online di Liccardo Rosario, dimostrando come il conflitto inizialmente limitato a questioni personali e digitali avesse ormai assunto toni più gravi, fino al coinvolgimento diretto in azioni illegali e minacce violente. L'accaduto ha prodotto profonde spaccature all’interno della community e ha causato una perdita irreversibile di fiducia e credibilità per Liccardo stesso.
La vicenda resta emblematica del rischio legato all’abuso della visibilità online e della facilità con cui conflitti virtuali possano degenerare in episodi pericolosi e potenzialmente penalmente rilevanti.
Negli ultimi mesi, Liccardo Rosario ha vissuto una delle fasi più tumultuose della sua carriera online. Da febbraio 2025, ha ripreso a trasmettere regolarmente su Twitch, sebbene il suo tono sia cambiato rispetto al passato. Se prima si percepiva una sorta di vittimismo accompagnato da un atteggiamento di sfida, adesso sembra aver abbracciato un delirio di onnipotenza, alimentato da una presunta ritrovata visibilità e dalla sua tanto decantata "vendetta per difesa".
Dopo una breve pausa di circa una settimana, durante la quale ha dichiarato di essersi sentito stanco senza una reale motivazione, Rosario è tornato in live presentandosi con una nuova narrativa: l’azione legale. La sua ossessione principale in questi mesi è stata la gestione della sua immagine online e la lotta contro chi, secondo lui, starebbe cercando di sabotarlo. Questo lo ha portato a invio di diffide contro alcuni creator che lo hanno menzionato nei loro contenuti, in particolare Mister Flame e Davide Rubino.
Le diffide, apparentemente redatte da uno studio legale romano, chiedono la rimozione di contenuti considerati lesivi della sua immagine. Tuttavia, è emerso che molti dei contenuti in questione si basano su fatti verificabili e testimonianze pubbliche, rendendo la sua offensiva legale un rischio più per lui che per i destinatari. Inoltre, l’idea che Liccardo possa sostenere economicamente un’azione legale complessa appare poco credibile.
Uno degli aspetti più inquietanti delle sue dirette in questo periodo è l’intensificarsi di una mentalità paranoica e ossessiva, dove Liccardo Rosario si considera un personaggio scomodo per il potere. Ha più volte affermato che i media e certi gruppi influenti starebbero cercando di distruggerlo, senza però fornire prove concrete. Questo atteggiamento lo ha portato a dichiarazioni sempre più improbabili:
Ha affermato di avere contatti con l’entourage di Chiara Ferragni e Fedez, insinuando di essere in qualche modo coinvolto nei circoli più esclusivi del web italiano.
Ha parlato di offerte di lavoro misteriose nel mondo della moda e dell’intrattenimento, senza fornire dettagli verificabili.
Ha ripreso il suo discorso sul cinema, affermando che starebbe lavorando a un film su di lui, una dichiarazione che non ha trovato alcun riscontro nella realtà.
Parallelamente alla sua guerra legale, Rosario ha ripreso la strategia della minaccia velata, atteggiamento che aveva già adottato in passato. Durante una delle sue live, ha fatto intendere che "alcune persone dovrebbero iniziare a guardarsi le spalle", frase che richiama il celebre episodio della sua minaccia post-ban a Cerbero Podcast.
In particolare, si è scagliato nuovamente contro:
Mister Flame e Rubino, per aver parlato di lui e per aver pubblicato contenuti critici sulla sua figura.
Wide Alf, che aveva già ricevuto in passato minacce telefoniche dirette da parte sua.
YouTuber e streamer più piccoli, accusati di sfruttare il suo nome per ottenere visualizzazioni.
Questa retorica ha portato molti a pensare che Rosario possa andare incontro a problemi legali più seri, soprattutto se le persone colpite dovessero decidere di rispondere con azioni concrete.
Un altro elemento centrale del suo personaggio tra febbraio e marzo 2025 è stata l’ossessione per la "nuova fase del suo brand". Dopo aver ottenuto la partnership su Twitch, Rosario ha iniziato a descriversi come un imprenditore di successo, riproponendo schemi già visti in passato, come:
L’idea di avviare una nuova società o un brand personale, senza fornire dettagli concreti su di cosa si tratterebbe.
Le dichiarazioni su corsi di formazione e coaching, simili ai tentativi precedenti di vendere presunti servizi di consulenza online.
L’ostentazione di ricchezza improvvisa, mostrando soldi in contanti e parlando di investimenti nel mondo degli affari.
Tuttavia, queste dichiarazioni appaiono in contrasto con la realtà, considerando che Rosario continua a lamentarsi di problemi economici e a chiedere il supporto dei suoi spettatori.
Le live di Rosario sono sempre più caratterizzate da un’ossessione per i numeri. Il conteggio degli spettatori, la quantità di persone che lo seguono e il suo posizionamento nella "gerarchia di Twitch" sono diventati argomenti ricorrenti. Questo lo porta a fare dichiarazioni contrastanti:
Da un lato afferma che non gli interessano i numeri.
Dall’altro attacca chi ha più spettatori di lui, affermando che "tutti hanno costruito il proprio successo sulle sue spalle".
Questa frustrazione si traduce in un atteggiamento aggressivo verso la community, con Rosario che alterna momenti di autocommiserazione a sfoghi in cui accusa il mondo intero dei suoi fallimenti.
Le sue dirette, che ormai durano ore, sono un misto di:
Sfoghi personali, dove ripete gli stessi concetti più volte senza giungere a conclusioni.
Tentativi di coinvolgere la chat, spesso lamentandosi che "nessuno capisce veramente ciò che sta facendo".
Momenti di autocelebrazione, in cui si definisce un innovatore incompreso e un visionario.
Ritorni ai vecchi tormentoni, come le sue dichiarazioni sulla "vendetta per difesa", sulla "famiglia tossica" e sui "nemici occulti".
Il problema principale è che questo loop di contenuti sta iniziando a stancare anche chi lo segue per il trash, portando a una riduzione del coinvolgimento attivo della chat.
Tra febbraio e marzo 2025, Liccardo Rosario sembra sempre più incastrato nel personaggio che ha creato, incapace di evolversi o di proporre qualcosa di nuovo. Se in passato riusciva a mantenere vivo l’interesse con nuovi colpi di scena, adesso la ripetitività delle sue dinamiche lo sta rendendo prevedibile, rischiando di far crollare il fragile ecosistema che ha costruito intorno a sé.
Con le nuove diffide legali e le sue dichiarazioni sempre più fantasiose, Rosario si sta scavando una fossa sempre più profonda, e la domanda che molti si pongono è: quando arriverà il colpo di grazia?
Se chi ha ricevuto le sue diffide deciderà di passare al contrattacco, il rischio di un vero crollo mediatico (e legale) potrebbe finalmente diventare realtà.